sabato 31 ottobre 2009
Camelot 93
un'idea al centro
e attorno all'idea un progetto
e attorno al progetto una tavola rotonda
....
poche parole, l'attenzione si concentra
tutto diventa possibile
non siamo noi a sognare
ma è il sogno stesso
che ci sta sognando
Light Love Liberty Life
sabato 10 ottobre 2009
Volontà
il motore romba di potenza
la gara sta per iniziare
il giallo lampeggia
il pilota passa in rassegna i comandi
mentalmente si fa uno schema del circuito
ma pondera pure l'ignoto
uno scarto dello sterzo a una curva
frizione poi dare gas
una vita ad aspettare, poi il regista
ti ha preso nel ruolo
e allora febbrilmente ti prepari
hai tempo ma non troppo
il primo spettacolo s'avvicina
ero in montagna e c'era nebbia
mi persi fino a sera
attesi spuntassero le stelle
scelsi la più brillante
e m'incamminai
il gorgo era vicino
manovrai la barca solo col timone
la vela quadrata della nave
gonfia di vento non voleva
essere ammainata
strinsi forte a me il timone
e puntai verso l'orizzonte
la lettera recava un data improponibile
l'ispettore notò strani simboli
sul retro della busta
lesse e rilesse incredulo l'incipit
"A Chiunque possa interessare..."
venerdì 9 ottobre 2009
La Terrazza dei miei occhi
Ci sono attimi in cui una strada è
vuota, senza movimento
poi all'improvviso passa un uomo
e sparisce
chi era? cosa pensava?
non faccio in tempo a finire di scrivere
che esce di casa una donna col casco
da motociclista
dove va? chi era?
attimi...vite...realtà
Poi la strada si fa quieta
solo il rumore della mia penna
testimone di questo
panorama solare anche se notturno
un rumore di piatti... una donna che passa
veloce il mio sguardo l'attraversa...
ascolto da lontano una telefonata...
il presente è stato testimoniato
un frammento è stato scritto
registrato per quegli attimi
che come reali insignificanti
scardinano il normale
assuefarsi del percepire.
C'è qualcun altro che prende
nota come me di tutto questo ?
domanda inquietante...
forse un altro testimone c'è
forse sei tu che leggi.
Esperimenti di Libertà
Ci sono stanze dentro le città
stanze che hanno storie
vie, strade, palazzi, giardini interni
che vogliono solo raccontare
proiettando i loro spazi architettonici
dentro di me.
Sono cerchi con distanze distribuite
pareti per arrampicarsi con l'arte
dell'immaginazione.
La saggezza espressa in uno spazio
dilata il tempo presente
possibili porte per accedere a quell'io
che troppo spesso è prigioniero
di andare in un_solo_luogo-solo_per_uno_scopo.
Vago con la meta sicura
di conoscere me stesso
nei giardini dimenticati, mentre scrivo
su uno scalino o a sedere
su di un muretto.
Vivo, assaporo i suoni
le metamorfosi della gente parlare
o straparlare.
Esperimento l'insperimentabile.
Oso usare la mia attenzione dove nessuno penserebbe.
Oso ascoltare un fruscio, uno scalpiccio, un clacson, una sirena.
Oso calcolare le distanze tra un faro di un'auto
e il campanello di un portone.
Oso guardare le espressioni delle persone, un discorso
spezzato, un volto di un uomo, la camminata di una donna.
Oso la libertà.
domenica 4 ottobre 2009
Quello che si crede, si è.
Firenze - Salone dei cinquecento
"Una volta che abbiamo avuto il coraggio di riconoscerci per quello che veramente siamo, svanisce ogni lotta, cessa ogni sforzo e la vita scorre armoniosa." -Dei in esilio
Come trovare il proprio baricentro ?
"dividi,addiziona,moltiplica e comprendi..."
rispose la mia voce interiore
"scegliere di scegliere e vivere con intenzione"
accelerai il viaggio come freccia
lanciata dall'arco,
immota e veloce
muovendosi senza muoversi
spalancando i vasti spazi,
tra i paradigmi finora negati
come antimateria che implode,
libero e consapevole
Quello che si crede, si è.
Iscriviti a:
Post (Atom)