giovedì 18 novembre 2010

1001 canti a Thor



Canto con i miei avi islandesi
forse come ombre appartate nella speranza di essere ascoltati
o era qualcosa di diverso dalle pie preghiere temperate del Cristo Bianco?
ma la magia del sangue di quello che furono ridesta qualcosa in me
è una ragnatela di DNA che vibra...

Centoquarantatre volte sette le battaglie
coi nodi dei tronchi spezzati e le radici divelte
Mille e una le vittorie incoronate
di spade possenti e acute lance nel pugno
con onore e lealtà sempre presente
le pareti dei pascoli sono angusti ricordi..
si leva Nike e Thor..
anima mia, ascolto ti chiedo
mi vedesti mai tradire il mio sangue ?
o piangere disperato al cospetto di Ecate ?
non ti negai il dolore o la pioggia di spade ?
forse... e arrancano i ricordi di epoche antiche.

Chi mi illustrerà il mistero con depliant argentati ?
a quale falso guru farei affidamento ?
tutti maestri si dicono
nel pregiudizio e nella correttezza

Si leva un canto dentro di me
un canto di ferro
di zoccoli duri
di fiumi di lava
di cementi dissolti

la musica è sempre interna
anche quando l'ascolti

nemo hoc facere potest ?

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